Mirabilia. Luoghi, fatti e personaggi straordinari tra arte, filosofia, letteratura e scienza

Probabilmente rimane un luogo, uno spazio dove incontrare pensieri, parole e idee che aiutano a riflettere sulla nostra identità, a partire da ciò che ci appare diverso e meraviglioso: “io non dipingo le cose – diceva Matisse – ma le differenze tra le cose”. In questa relazione consiste il compito dell’uomo illustre (la missione del dotto di Fichte): mettersi al servizio degli altri e del bene comune da conoscere, valorizzare e condividere. A questo proposito, il cardinale Carlo Maria Martini, identifica il bene comune con il patrimonio culturale di ogni società: “bene significa il complesso delle cose desiderate che vorremmo augurare a noi e alle persone cui siamo legati; comune deriva probabilmente dal latino cum munus che vuol dire compito fatto insieme, adempiuto insieme”. Il bene comune è l’insieme di luoghi ed opere mirabili, di pensieri e di uomini straordinari che “favoriscono il benessere e il progresso umano di tutti i cittadini”. L’Italia, secondo l’Unesco, è il paese con il maggiore patrimonio culturale e ambientale (ma è tra gli ultimi paesi europei nella spesa per la cultura) e la Toscana, con i suoi 7 luoghi riconosciuti come patrimonio dell’umanità (Firenze, Pisa, San Gimignano, Siena, Pienza, Val d’Orcia, Ville e Giardini Medicei), rappresenta una occasione esclusiva di indagine sull’uomo (egli è per se stesso la più difficile delle scoperte, Nietzsche) e sul bene comune. In questa indagine, abbiamo ancora bisogno di compagni di ricerca, come diceva Nicola Abbagnano, di cose mirabili e di uomini straordinari, “la cui voce ci giunge affievolita attraverso il tempo, ma può avere per noi, per i problemi che ora ci occupano, un'importanza decisiva."

 

Filosofia e Storia

Che cosa ci sembra oggi straordinario e mirabile nel mondo che ci circonda? La filosofia, con le sue “considerazioni inattuali” e apparentemente paradossali, ci invita a scoprire gli elementi nuovi, non-ordinari, che si nascondono in ciò che appare quotidiano e normale. Il filosofo, scrive Nietzsche in Al di la del bene e del male, “è un uomo che costantemente vive, vede, sente, intuisce, spera, sogna cose straordinarie; che viene colpito dai suoi propri pensieri come se venissero dall'esterno, da sopra e da sotto, come dalla sua specie di avvenimenti e di fulmini; che forse è lui stesso un temporale gravido di nuovi fulmini; un uomo fatale, intorno al quale sempre rimbomba e rumoreggia e si spalancano abissi e aleggia un'aria sinistra. Un filosofo: ahimè, un essere che spesso fugge da se stesso, ha paura di se stesso - ma che è troppo curioso per non tornare a se stesso ogni volta."

Compito della filosofia è dunque rintracciare nel tempo gli insegnamenti straordinari, i luoghi mirabili, le opere eccezionali che hanno segnato la storia dell’uomo: autori come Platone, Sant’Agostino, Comenio, Rousseau, Dewey, hanno, per esempio, indicato una nuova via per l’educazione, offrendoci degli strumenti per riflettere sul rapporto tra la trasmissione dei valori tradizionali e la libertà individuale. E anche la storia, insieme alla filosofia, si muove in questo orizzonte: quali battaglie e quali eventi hanno realmente cambiato il corso del tempo?

 

Letteratura

Il “meraviglioso” è un vero e proprio genere letterario presente in letteratura fino dal periodo classico. Nell’anno 2017/18 abbiamo già conosciuto Ovidio, Apuleio, Luciano di Samosata all’interno di un discorso sul mito. Le opere di questi scrittori sono sempre state fonti inesauribili di colpi di scena, mutamenti, descrizioni fantastiche capaci di affascinarci e meravigliarci. Nei prossimi incontri partiremo dall’ultimo autore di cui abbiamo parlato, Luciano di Samosata, e dai suoi racconti fantastici che tanto hanno influenzato la letteratura degli ultimi secoli (ad esempio Collodi o Calvino).

Il termine “mirabile” richiama immancabilmente Dante e “la mirabile visione” che lo porterà ad intraprendere il “viaggio” della Divina Commedia. Leopardi è un altro degli autori proposti perché anche lui, in modi diversi, si interrogherà sul “mirabile enigma dell’esistenza”. Concluderemo con Italo Calvino e le sue storie “fantastiche” ricche di elementi inconsueti, di paladini senza corpo, di personaggi tagliati in due o saliti a vivere sugli alberi, di città “invisibili”, di mondi capovolti.

Mirabile è ciò che è degno di ammirazione e insieme ciò che desta stupore in quanto fuori dal comune. Il viaggio della letteratura, dall’antichità ad oggi, ha visto emergere opere e autori mirabili: romanzi che hanno cambiato per sempre l’immaginario mondiale, scrittori e studiosi che con il loro lavoro regalato al mondo nuove prospettive dalle quali osservare la cultura. Ma la letteratura è anche piena di luoghi immaginari che affascinano i lettori ancora a distanza di secoli con storie narrate in poesia e in prosa e con vere e proprie descrizioni geografiche. Un esempio per tutti: l’Odissea, la prima grande opera che descrive paesi favolosi in cui accadono fatti straordinari. Tutti noi conosciamo la magnifica reggia di Circe, l’antro di Polifemo, la ricca e ospitale reggia di Alcinoo re dei Feaci, il terribile braccio di mare fra Scilla e Cariddi. E sappiamo anche che Ulisse approdò in molti altri paesi mentre tentava di tornare a casa, luoghi meno conosciuti ma altrettanto suggestivi. Anche noi viaggeremo nell’immenso mare della letteratura, facendoci attrarre di volta in volta da luoghi, fatti e personaggi straordinari.

 

Storia dell’arte

Già a partire dal Medioevo, grazie anche alla diffusione dei “bestiari” l’immaginazione artistica genera un mondo popolato di mostri, bestie, motivi ornamentali e prodigi in cui le stesse divinità dell’Olimpo rivestono un carattere più selvaggio, quasi animale. Il corso propone un’analisi di alcuni simboli che arricchiscono le decorazioni delle chiese romaniche e gotiche e che troveranno grande fortuna nell’espressione visionaria e quasi “surreale” di artisti come Bosch, Brueghel, Arcimboldo e perfino Leonardo da Vinci. A questo tema si accompagna anche il grande fascino e l’attrazione per le mirabilia, vale a dire cose insolite, mostruose, magiche, inquietanti, che vedrà conseguentemente un forte interesse, dal Cinquecento in poi, per la raccolta di rarità naturali e artificiali.

L’organizzazione collezionistica di tali oggetti stravaganti riuscirà ad appagare la propensione per la ricerca dell’aspetto meraviglioso, prezioso e raro del mondo sensibile. Da qui la nascita e lo sviluppo del collezionismo in Europa, dallo studiolo, vera e propria wunderkammer in cui si raccoglievano anticaglie, pietre preziose, ma anche rami di corallo, rarità e fossili, alle collezioni medicee di cui molti oggetti sono oggi conservati al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, fino alle raccolte ottocentesche di stravaganti personaggi quali Poldi Pezzoli o lo Stibbert. Si può dunque a ragione sostenere che è del collezionista “il fin la meraviglia” perché senza collezionisti in fondo non ci sarebbero musei. Nel Novecento, questo senso di meraviglia e di stranezza è indagato in altra ottica, moderna ed esistenzialista, dal pittore René Magritte, che sosteneva che “le cose visibili possono essere invisibili”, giungendo a poetiche rappresentazioni degli aspetti misteriosi e inverosimili della nostra realtà. Il concetto di “mirabilia” è oggi un argomento ancora attuale se pensiamo che lo stesso termine (Mirabilia) è stato usato come titolo per il network europeo dei siti Unesco, associazione che mette in rete luoghi inaspettati di significato storico, culturale ed ambientale nei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

 

Scienze

Nel corso della sua storia l’umanità ha sempre guardato con meraviglia e stupore a fatti, vicende, personaggi definiti straordinari e inspiegabili, almeno con le conoscenze di volta in volta disponibili.  Moltissime di tali situazioni sono state osservate a lungo e minuziosamente descritte; e quando nonostante gli sforzi non si era in grado di comprenderne il funzionamento, si affidava la   spiegazione alla fantasia, declinata nelle diverse epoche come mito, trascendenza o magia. Anche la scienza – che ha come scopo ultimo l’interpretazione di ogni fenomeno naturale – ha dovuto spesso misurarsi con l’eccezionalità di ciò che le si parava davanti: quando è riuscita a darne una spiegazione razionale è stato per il genio di alcune figure e  per il costante lavoro di indagine della comunità scientifica. Talora però le nuove scoperte anziché rafforzare convinzioni preesistenti rimettono in discussione quanto ritenuto vero in precedenza: lo vedremo per la biologia seicentesca, dopo le osservazioni fatte con l’ausilio del microscopio. Come abbiamo già studiato è il cammino della Scienza: abbandonare le vecchie certezze e seguire i nuovi principi, finché anche questi non saranno ‘falsificati’. L’altro aspetto che prenderemo in esame è lo stretto legame che si instaura tra avanzamenti/miglioramenti della tecnologia (come il microscopio sopra richiamato o la costruzione dei primi automi) e il lavoro scientifico di precisarne tutte le implicazioni e di comprenderne i potenziali sviluppi.  Ripercorreremo tra gli altri il sogno senza tempo del volo umano a partire dall’esperienza dei fratelli Montgolfier a metà Settecento. Si tratterà quindi di capire come la cosiddetta rivoluzione scientifica si è avvalsa delle “mirabilia” del proprio tempo: sia quando queste si manifestavano dentro la materia vivente, sia quando consentivano di osservare il mondo da prospettive inesplorate.

Come offerta aggiuntiva al corso, è stato attivato un laboratorio mensile per approfondire temi delle varie discipline connessi con l’argomento principale. Il laboratorio è unico e ha la durata di un’ora: ogni mese si tiene in una delle sedi del progetto in modo che siano tutte coperte.

Inoltre è stata organizzata un’uscita a teatro per vedere lo spettacolo Sogni di una notte di mezza estate di William Shakespeare.

Le gite del corso...

  • Fontanellato e Labirinto della Masone (1 giorno)

  • Viaggio ad Alba (19-25 magio 2019), organizzato all’interno del patto d’amicizia con l’associazione “Art’Hist au couer des 3 provinces”. Hanno partecipato 46 persone (28 italiani e 18 francesi)

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