Napoleone Bonaparte: un uomo, un mito. Da console a imperatore. Studi, conflitti, ambiguità di un’epoca

Oggi possiamo dire che quella napoleonica fu un’epoca ricca di ambiguità, che decretò la fine dell’avventura della Rivoluzione francese e segnò l’inizio di nuovi regimi autoritari.

Grazie a Napoleone, che volle affiancare studiosi e archeologi alla sua spedizione in Egitto, nacque la moderna egittologia e si diede un impulso allo studio del mondo antico con una nuova sensibilità, che caratterizzerà il Romanticismo, movimento artistico, musicale, culturale e letterario che nasce e si sviluppa in Europa proprio in epoca napoleonica. Convinto che il progresso e il perfezionamento della matematica sono strettamente legati con la prosperità dello stato, Napoleone istituì l’École Polytechnique che divenne l’orgoglio del suo impero e contribuì alla nascita del mestiere di scienziato. Nelle scienze ci fu, in epoca napoleonica, una spinta alla pratica e all’applicazione più che alla speculazione teorica, nonché una preferenza nei confronti delle cosiddette scienze esatte.

Divenuto imperatore, Napoleone promulgò il Codice Napoleonico (1804), che fu esportato in tutti i paesi direttamente o indirettamente dominati dalla Francia, fra i quali anche l’Italia. Ispirato ai principi illuministi, il Codice Napoleonico affermava l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e l'abolizione del feudalesimo, proteggeva il diritto di proprietà, istituiva per primo il matrimonio civile, parificava i diritti dei figli, femmine e maschi.

Napoleone fu campione delle idee illuministe o dittatore tutto proteso solo al potere personale? Le sue campagne in Italia o in Spagna avevano l’intento di diffondere le idee illuministe della Rivoluzione francese o erano dettate solo da mire espansionistiche?

 

Filosofia e Storia

Nel 1812 l’armata napoleonica che si trova in Russia, impegnata in una guerra che coinvolge tutti i paesi europei, è costretta a ritirarsi. Recentemente è stata ripresa l’ipotesi - per alcuni storici si tratta di una leggenda - che la causa del fallimento di questa campagna sia dovuta, oltre al freddo, alla scarsità di alimenti e alla tenacia dei soldati russi, anche al cedimento dei bottoni di stagno delle uniformi francesi: con l’abbassamento della temperatura, infatti, lo stagno diventa polvere e la giubba non ripara più dal freddo (Penny Le Couteur, Jay Burreson, “I bottoni di Napoleone. Come 17 molecole hanno cambiato la storia”). Intorno alla figura di Napoleone, alle sue riforme e alle sue campagne militari, sono nate dall’Ottocento ad oggi molte storie, talvolta leggende, che hanno raccontato le sue imprese ed ispirato artisti, filosofi e letterati. Alcuni autori ne hanno esaltato la leggenda e il mito, avvicinandolo a Giulio Cesare e all’impero romano: come il primo, anche Napoleone è un riformatore amato dal popolo, poi diventa primo console, console a vita e infine imperatore. Altri storici, invece, ne hanno evidenziato il carattere conservatore e dispotico: se riteniamo che il regime napoleonico rappresenti la continuazione della rivoluzione francese, dobbiamo però riconoscere che impone misure di polizia e controllo della vita politica, reintroduce la censura, attua misure oppressive. Chi era dunque Napoleone e che cosa rappresenta per la filosofia?

Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) e Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770-1831), tra i tanti filosofi che ne hanno parlato, concepiscono lo stato napoleonico – borghese e rivoluzionario – come il punto di riferimento per il loro pensiero: “il punto di vista di Hegel è che dopo la grande crisi mondiale della Rivoluzione francese è in via di sorgere, col regime napoleonico, una nuova età del mondo; e la sua filosofia si propone di esserne l'espressione teoretica” (György Lukács). Eppure Napoleone è anche ambizione, egoismo, immoralità, potere: “non lo stato di necessità, né la bramosia ma l’amore della potenza è il dèmone degli uomini. Si dia loro tutto, salute, nutrimento, abitazione, svago - essi sono e resteranno infelici e balzani: poiché il dèmone attende e attende e vuol essere soddisfatto. Si prenda loro tutto e si soddisfi quest’ultimo: saranno quasi felici - tanto felici come proprio uomini e dèmoni possono essere. (Friedrich Nietzsche, Aurora).

Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Il corso ha avuto un andamento diverso dal solito, a causa dell’emergenza sanitaria derivata dalla pandemia di COVID-19. Considerato che il lockdown e le successive misure restrittive hanno impedito gli incontri in presenza, è stata sperimentata la didattica a distanza. Dopo un Si è proceduto quindi a un periodo di formazione all’uso degli strumenti digitali e solo successivamente si sono realizzati gli incontri sulle varie discipline.

Le gite del corso...

  • Visita alla mostra “Canova. Eterna bellezza” e al museo napoleonico di Roma (1 giorno)

EDUCARTE SRL
Via F.LLI ROSSELLI 14/C, 50055 LASTRA A SIGNA (FI)
P.I. e COD. FISCALE 07294780486
3384880221

La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo

Malcom X

©Copyright 2025 - Dintorni dell'arte. Tutti i diritti riservati.

Site by